Elton John è venuto per la prima volta in Italia nell'aprile del 1973, ma purtroppo di questo tour non conosciamo con esattezza tutte le date (notizie in proposito sarebbero assai gradite!)   Questi concerti erano stati rinviati per ben due volte, anche perché Nigel Olsson si era ammalato.   Inizialmente il tour doveva svolgersi nel novembre del 1971, con date programmate almeno a Milano (Velodromo Vigorelli) e a Roma (Teatro Sistina).  Dovrebbe aver suonato 5/6 date: a Napoli, Roma, Bologna, Milano, Genova e probabilmente a Firenze.  Il buco temporale dal 1973 al 1984 è dovuto al fatto che per una decina d'anni l'Italia era stata esclusa dal circuito internazionale dei concerti a causa dei gravi disordini, che si verificavano di continuo nella seconda metà degli anni ‘70.  Si era instaurato il motto "la musica deve essere gratuita" e ogni concerto finiva immancabilmente con invasione di spettatori non paganti, lanci di oggetti sul palco e vandalismi di ogni genere (Santana, Lou Reed… ).  Solo a partire dal 1980 gli artisti stranieri iniziarono gradualmente ad inserire l'Italia nei loro tour e la voglia arretrata di concerti si manifestò chiaramente con le 100.000 persone a San Siro per Bob Marley.   Elton ritornò in Italia solo nel 1984 con l'European Express Tour nel piccolo Palatenda che sorgeva a Lampugnano, di fianco al futuro Palatrussardi.   Furono due date assai poco pubblicizzate, che non fecero neanche sold out (la capienza del vecchio Palatenda era di circa 6.000 posti), e i biglietti migliori avevano già il prezzo record, per quei tempi, di 33.000 lire!   Nota particolare: all'epoca i concerti iniziavano sempre con ritardi abissali, di almeno mezzora, un'ora, Elton invece iniziò con una precisione cronometrica alle 21 in punto.  In seguito l'Italia fu inserita abbastanza stabilmente nei vari tour che si sono succeduti e, dagli anni 90 in poi, il nostro territorio è stato frequentato con una certa assiduità, anche con i tour in compagnia di Ray Cooper.

Chiunque abbia del materiale, o voglia mandare semplicemente la propria testimonianza, lo faccia pure e lo pubblicheremo.

Innanzi tutto vorrei sapere i veri motivi per cui le due scorse volte non sei venuto in Italia.
" Ad essere sinceri la prima volta fu questione di troppo lavoro. Continuavo a fare concerti su concerti e non ne potevo proprio più. Fu detto per incidente ad un membro del gruppo, ma non era la sola e vera ragione. Lo scorso anno è stato che ero a Parigi, per una trasmissione televisiva, e c'era uno sciopero del personale, per cui si protrassero a lungo le registrazioni e alla fine era troppo tardi e me ne tornai direttamente a casa".

Non ci sarà mica qualche altro motivo di fondo, che, per esempio, non ti interessa in modo particolare l'Italia?
"Assolutamente no, dell'Italia non so niente e non so neanche cosa aspettarmi. E' come iniziare da capo il proprio lavoro, in questi casi".

So che hai prodotto una tua etichetta discografica, la Rocket Records, e che sei intenzionato a lanciare altri artisti, senza però incidervi tu; cosa c'è di vero, al di fuori, naturalmente, dei contratti già presi?
"Non sono solo un cantante, sono anche un businessman. La Rocket è per me un investimento. Per adesso ci sono i Longdancer, Kiki Dee, Davey Johnstone (che fa parte del suo gruppo). Io sono legato con la DJM per altri due anni e non ho nessuna intenzione di andarmene. Se, tra due anni, la casa avrà fortuna potrò considerare la possibiltà di incidere qualche cosa; ma per ora non voglio che viva di riflesso al mio successo:"

E' vero che forse Jean Luc Ponty entrerà nella Rocket?
"Purtroppo ci sono delle cose che lo impediscono, anche se egli non è legato a una casa discografica in particolare. Per gli stessi motivi, e in più per esigenze di contratto, non lo può John McLaughing, che pure è entusiasta di suonare con Davey, con cui ha fatto delle session"

A proposito di Davey, ritieni veramente che sia stato un indispensabile ricambio di linfa?
"Si, l'arrivo di Davey ci ha liberato da un senso di oppressione, ha cambiato la nostra musica nel senso di una maggiore felicità. E' molto bravo. Ora ha registrato un album solo, che non è ancora uscito, per la Rocket."

Parliamo un po' di Daniel ...
"Sta andando proprio bene, in America, è già entrato nelle classifiche ..."

Che cambiamenti musicali stanno avvenendo in te?
"Bé, il prossimo album avrà un maggior respiro classico, anche se non sarà arrangiato da Buckmaster. Credo naturalmente che sarà molto bello".

Come mai sei venuto in anticipo sulla data del concerto?
"Ho da fare molte cose. Trasmissioni radio (Per Voi Giovani), televisive (Adesso Musica); devo andare a Capri, perchè tra l'altro abbiamo deciso di fare dei servizi fotografici, lì, perchè sicuramente piaceranno molto in Inghilterra."

E dopo?
"Poi andrò in Francia e di nuovo in Inghilterra".