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ELTON JOHN
Dublino - Point Theatre
18 maggio 2006

Elton John - Point Theatre

Aiken Promotions presents the legendary ELTON JOHN live in concert on Sunday, 28th May 2006 at The Point, Dublin

Tickets, seated - €70, €80, €90 and €105 on sale now from all usual outlets.

Dublino - Point Theatre 2006
 

Piccola premessa:

Non ho trovato una locandina in tutta, e dico tutta, Dublino (e mi domando perchè la città sia tempestata di quelle dei Take That - The Massive Concert), neanche al The Point il giorno del concerto! E` stata fatta un po` di pubblicita` a Marzo, poi nulla.Ma non doveva cambiare qualcosina... o sbaglio?

The Point
Dublin
May 28th 2006.

Ladies and Gentlemen piu` che attempati guardano perplessi e dormienti la scenografia, scarna ed essenziale (Gianni, di` qualcosa da lassu`...). Con mia grande meraviglia noto anche qualche Punk...sono uno dei pochi (compresa la Hostess che mi indica il posto ed una mia cara amica al suo primo concerto di Elton) nella fascia d`età compresa tra i 28 e i 40.
Il concerto inizia alle 20 in punto con effetti ellettronici che ricordano quelli del concerto dei Fori Imperiali del 2005. Elton entra in abito Yamamoto, ma questa volta non sembra che gli abbiano vomitato sulla giacca perchè il colore dei fiori è prevalentemente rosso…(non so se si è capito che preferivo di gran lunga quando si affidava a Gianni Versace) Uhm...Pinball Wizard? No, Bennie and the Jets.L`acustica è molto buona, ed il teatro è pieno. Comincia anche a funzionare il maxischermo stile Las Vegas.
La piacevolissima sorpresa e` di trovare la sua voce limpidissima, cristallina, e molto, molto potente come non la sentivo dalla seconda meta` degli anni `90! Mi ha davvero stupito,perche` ero rassegnato a sentirlo cantare come la mia ultima volta al Colosseo.
E subito dopo la prima canzone accenna al fatto che quello sarebbe stato l’ultimo tour in Europa (ormai questo tipo di annuncio so come prenderlo, e non mi tocca più di tanto).

Philadelphia Freedom e Believe. Devo dire che Believe e` stata eseguita magnificamente, anche meglio del concerto con Ray Cooper nel 94 (per me insuperabile, tra i 4 che ho visto) e con una raffinatezza vocale che,anche se la voce e` cambiata, ricorda Edimburgo `76 . Oramai, tra i fan, si parla spesso dei problemi tecnici che ogni tanto fanno parte integrante dei concerti di Elton. Ebbene, anche questa volta non mancano e durante Believe, precisamente a metà della canzone, l’impianto va in distorsione. Occhiataccia di Elton ai tecnici, con una serie di parole che di certo sono complimenti. Arriva il momento di Rocket Man, bellissima come sempre, ma questa volta “snellita” di qualche minuto. Poco male, avra più tempo per le altre canzoni. Ed ecco il momento sublime del concerto: Weight Of The World, la perla di Elton che ascolto ogni giorno dall’uscita di Peachtree Road. E soprattutto, la prima volta che la ascolto dal vivo. Per me è una canzone straordinaria. E ascoltarla proprio qui, a Dublino, dove vivo da gennaio, mi suscita emozioni indescrivibili.

Quello che più mi stupisce è la gente…Gli Irlandesi sono simpatici, ma necessitano di bere birra a più non posso per partecipare attivamente ad uno show…E questa sera, evidentemente, non hanno bevuto abbastanza.
Elton incavolato (parla quasi per niente tra una canzone e l’altra) e pubblico poco partecipe sono una pessima combinazione.
Anyway, è bellissima la versione di Funeral For A Friend/Love Lies Bleeding. Dopo l’esecuzione, Elton dice che a quel punto avrebbe dovuto eseguire Goodbye Yellow Brick Road, ma siccome “Detesto la canzone e l’album dal quale è estratta”, ci fa ascoltare Someone Saved My Life Tonight. Beh, Io GBYBR volevo ascoltarla!
La canzone che fu galeotta, Sorry Seems To Be The Hardest Word. Non ci credo, una reazione “normale” (ma anche questa un po’ composta) a un concerto di EJ da parte del pubblico dublinese! Non si ripeterà in tutto il concerto e le persone resteranno sempre comodamente sedute in poltrona a sonnecchiare.
The One, che bella sorpresa rivivere proprio a Dublino i periodi in cui la mia passione è sbocciata.
Ed Ecco il tocco finale: ancora la precisazione che quello sarà il suo ultimo vero tour in Europa, tranne qualche sporadica data, se non sbaglio, a Watford e poi quale canzone? Don’t Let The Sun Go Down On Me. Ma quante volte lo avrà fatto?
Incredibile, Elton non concede un solo autografo stasera. Gran delusione per una volta che sono proprio qui…dove devo essere!
Ad ogni modo, gran concerto Elton, Grazie. Sei l’unica persona presente ovunque io sia. In ogni angolo del mondo, so di non essere mai completamente solo. Even if you’re pissed off.

God Bless You!

Gerardo Farina


1. Bennie & The Jets
2. Philadelphia Freedom
3. Believe
4. Daniel
5. Rocket Man
6. I Guess Thats Why They Call It The Blues
7. Weight Of The World
8. They Call Her The Cat
9. Turn The Lights Out When You Leave
10. The One
11. Take Me To The Pilot
12. Funeral For a Friend/Love Lies Bleeding
13. Someone Saved My Life Tonight
14. Tiny Dancer
15. I Want Love
16. Sorry Seems To be The Hardest Word
17. Blue Eyes
18. Sacrifice
19. Are You Ready For Love
20. Sad Songs
21. I'm Still Standing
22. The Bitch is Back
23. Saturday Nights Alright For Fighting
24. Dont let The Sun Go Down On me
25. Your Song


cliccare sulle immagini per ingrandirle
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foto per gentile concessione di Gerardo Farina © 2006


Elton John

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IF ELTON JOHN had the air of a man who would rather be elsewhere for much of this show, it was hardly surprising. A week that began with the early closure of his vampire musical Lestat on Broadway ended with the singer nursing a throat infection.

Perhaps seven days earlier he might have felt differently about his job, but here he barely said hello before sharing the news that this was to be his last tour.

At times, it seemed as though the thought of never having to do this again was all that was keeping the 59-year-old singer on stage.

Blooded by extensive touring and Las Vegas residencies, his five-piece band brought schooled precision to Rocket Man and The One.

But, of course, schooled precision — along with the intricate embroidered roses on the headliner’s jacket — is one of those things you only appreciate when there isn’t much else going on.

A couple of beleaguered refugees from 2004’s Peachtree Road album came and went — but however dispensable they were, there was at least one song Sir Elton didn’t even have the heart to attempt.

We may never know which tune he ditched at the last minute because “I detest and loathe it”.

Perhaps it was Circle of Life or Nikita — in which case, fair play. Or perhaps it was Crocodile Rock — which, actually, we could have made good use of.

He at least deigned to do the riotous Take Me to the Pilot from his self-titled second album (essentially the same song minus reptiles), as well as a few other relics from his imperial early 1970s phase.

Of those, a shimmering Tiny Dancer finally rewarded his valiant attempts to shake off his travails.

This was the song whose inclusion on the soundtrack to the film Almost Famous triggered a reappraisal of Sir Elton’s work and inspired the form-finding Songs from the West Coast.

And here its magic was no less potent. Are You Ready for Love? triggered a stampede to the front. On an evening when the most memorable spectacle amounted to the guitarist handing out plectrums, it constituted a late flourish.

To the delight of countless karaoke-drilled women in pink cowboy hats, I’m Still Standing and a disarmingly humble Your Song followed. Finally Sir Elton’s smile, which for so long seemed like a grimace on best behaviour, relaxed into something believable. His gift, he told us one more time, was his song and this one was for us.

If this tour really is his goodbye to the road — Yellow Brick or otherwise — it was a touching way to say it.